Cartelle esattoriali, una brutta bestia. Il sudore sotto pelle quando ne hai di fronte una… “e ora che cosa c’è da pagare?” Ma soprattutto, “quanto dovrò pagare?“. Non è mai una sensazione piacevole.
Se poi si pensa che, oltre al danno, c’è anche la beffa, ecco che le cose non vanno proprio giù.
Ci riferiamo, nello specifico, all’aggio sulle cartelle esattoriali, ovvero quel costo che viene applicata da Equitalia per il servizio di riscossione della cartella stessa.
L’aggio, calcolato in una percentuale del 8% sull’importo dovuto, è una tassa che è stata più volte additata come anticostituzionale. Si tratta di una tassa sulla tassa e, per questo motivo, il suo pagamento è finito diverse volte di fronte alla Corte di Cassazione.
In maniera particolare ci si riferisce alle cartelle di Equitalia dagli importi maggiori, quelle dove questa percentuale si fa davvero sentire.
Immaginiamo una cartella di 1.000 euro, il costo dell’aggio sarebbe di 80 euro (l’8%). Beh, considerando che di solito le spese di gestione della pratica sono legate ai costi della raccomandata A/R con cui far recapitare la cartella esattoriale al domicilio del cittadino, la somma di denaro richiesta appare davvero spropositata.
L’aggio verrà cancellato? O solo rivisto?
Dalla Consulta la palla è rimbalzata al Parlamento, che ora dovrà decidere cosa fare dell’aggio.
Le opzioni sono due: cancellazione o revisione. Da cittadini, ovviamente, ci auguriamo che la questione possa essere risolta con una totale eliminazione dell’aggio, che quanto meno permetterebbe di salvare qualche euro dopo aver pagato la cartella esattoriale.
Rimaniamo in attesa di novità dal Parlamento e vi terremo informati.
Via | investireoggi.it