Gli ultimi sondaggi politici si rifanno al 18 novembre, il giorno prima del silenzio elettorale indetto che non consente più di effettuare sondaggi referendum. Quel che appare chiaro, per la ricorrenza delle tendenza statistica, dai dati a disposizione è una prevalenza netta del No sul Sì al prossimo referendum. Il distacco di quasi 7 punti dei contrari sui favorevoli alle modifiche della Costituzione Italiana, non spaventano però il Presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha dichiarato la non rilevanza delle statistiche negli ultimi sondaggi elettorali.
I sondaggi referendum 4 dicembre di Demos Pi per La Repubblica mostrano una scarsa affluenza alle urne, al contrario di quanto dichiarato da altri istituti di ricerca e quotidiani, oltre che dal Premier stesso. Secondo i dati in questione sarà il 25 % degli italiani a recarsi alle urne per dare la propria preferenza. Il 62 % dei cittadini intervistati ha intenzione di dare il proprio voto a favore o contro alla riforma e il 13 % è rappresentato da chi non risponde o non ha ancora un’idea chiara sulla propria scelta. È su questo ancora importante numero di italiani che si concentrano le attese, in quanto in grado di fare la differenza alla chiusura dei seggi.
Al momento il 52 – 54 % degli italiani propende per il No, mentre il Sì è sostenuto dal 46 – 48 %. Il No è in netto vantaggio al Sud, mentre al Nord è ancora mite la differenza. Ad essere contrari alla nuova riforma sono per lo più i giovani fino a 34 anni, gli indecisi si collocano tra i 35 e i 50, mentre gli ultracinquantenni sono più propensi a votare Sì il prossimo 4 dicembre. Quella buona parte di italiani indecisi potranno fare la differenza. I sondaggi referendum costituzionale 2016 rilevano come saranno per l’appunto gli indecisi a fare da ago della bilancia il prossimo 4 dicembre. Matteo Renzi del tutto sereno degli esiti statistici ha dichiarato che negli ultimi anni sono stati molti i casi in cui i sondaggi hanno sbagliato, fornendo un risultato completamente differente a quanto poi si è verificato.
I giochi sono ancora aperti chiaramente per questo quesito che mette in dubbio gli italiani di ogni fazione politica. I favorevoli e i contrari non sono nettamente schierati, ma appartengono in modo variegato a tutti i partiti politici. Tra gli schieramenti politici ad essere più motivati al Sì troviamo il Pd, ovviamente, mentre gli altri partiti sono equamente divisi.