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Sindacati: no all’aumento dell’età pensionabile

Non si placa il dibattito che da mesi riguarda la riforma pensionistica che nel 2019 dovrebbe prolungare l’età di pensionamento. Dopo che Bankitalia, nelle parole del vicedirettore generale Signorini ha espresso il suo disaccordo su una possibile rivisitazione della legge Fornero, è arrivata in giornata la replica dei sindacati.

Pietrosimone (Cisl): “congelare l’età pensionabile”

Più precisamente della Fnp-Cisl sezione Abruzzo e Molise, in nome della quale si è espresso il Segretario Generale di sezione Luigi Pietrosimone. A detta del sindacalista, intervistato da Termoli Online, la legge Fornero non andrebbe stravolta ma “rivista in alcuni parametri“. I sindacati, che il 14 ottobre scenderanno in piazza per protestare contro il paventato aumento dell’età pensionabile, chiedono nelle parole di Pietrosimone di “congelare l’età pensionabile” e di “sospendere l’adeguamento automatico dei requisiti di pensionamento all’aspettativa di vita, mantenendo il livello attuale di 66 anni e 7 mesi per la vecchiaia e a 42 anni e 10 mesi per l’anticipo”.

Camusso: “toccare le pensioni è una scelta politica”

Sulla stessa linea di pensiero si muove la Camusso. La segretaria generale della CGIL ha già fatto sapere che le falle in materia pensionistica su quanto previsto dal Governo per la prossima Legge di Bilancio non sono un tema che tocca esclusivamente la materia delle “risorse, perché il blocco dell’aumento dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita non ha dei costi e delle ricadute immediate nella Legge di bilancio, ma è una scelta politica“. Da qui la chiamata alla mobilitazione generale da parte di CGIL il 14 ottobre prossimo, a cui hanno aderito quasi immediatamente anche CISL e UIL.

Pedretti (Spi-CGIL) spiega le ragioni dello sciopero

Chi ha ancora più a cuore il tema della riforma pensionistica è sicuramente Ivan Pedretti, Segretario Generale del sindacato dei pensionati italiani della CGIL. Con un post sulla sua pagina Facebook, Pedretti aiuta a fare chiarezza sulle ragioni della mobilitazione.

La nota è abbastanza perentoria, e lascia poco spazio all’interpretazione. Si legge: “Vogliamo che il governo […] congeli l’aumento dell’età pensionabile, che costruisca pensioni dignitose per i giovani con carriere discontinue e che riduca i requisiti contributivi per l’accesso alla pensione delle donne con figli o impegnate nel lavoro di cura”.