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Affitti turistici: entro il 16 ottobre inizia la ritenuta

Entro il 16 ottobre gli intermediari finanziari dovranno versare la ritenuta del 21% sui canoni lordi pagati dai clienti negli ultimi 30 giorni. Un iter che pare essere giunto al termine dopo mesi burrascosi.

Già dal 16 luglio la norma sarebbe dovuta essere attiva, relativamente ai guadagni di giugno, ma l’applicazione dello statuto del contribuente è stato pubblicato il 12 luglio.

Dal momento che lo statuto prevede un tempo di 60 giorni a partire dalla deposizione per rendere effettive le disposizioni, se ne deduce che il primo giorno utile di applicazione sia stato l’11 settembre scorso. Uno scivolone nei mesi che ha visto come protagonista il ricorso al Tar e al garante Antitrust da parte di Airbnb.

Giambattista Baccarini, presidente Fiaip, ha dichiarato “che non scatteranno sanzioni per il mancato adempimento” per i canoni incassati in precedenza. Il versamento delle ritenute al fisco, ribadiamo, è relativo ai guadagni percepiti a decorrere dall’11 settembre, e dovrà essere effettuato entro il 16 ottobre.

Come funziona la ritenuta

La ritenuta, per l’ammontare del 21% sul totale, deve essere fatta dall’intermediario immobiliare con fattura. Al proprietario dell’immobile va quindi versato solo il 79% del totale; nella distinta di pagamento al proprietario va indicata la precedente ritenuta, la provvigione e la relativa IVA.

Facciamo un esempio. Un cliente affitta, tramite noi che siamo intermediari, un appartamento per una settimana; il suo canone dovuto, stando ai prezzi fissati dal proprietario, è di 500€, mentre la nostra provvigione di 50€.

Dovremo fare una fattura per ritenuta d’acconto del 21%, ossia 105€. Dal totale di 500€ (il canone lordo), sottraiamo i 105€ della ritenuta d’acconto, i 50€ della provvigione, e la sua IVA del 22%, quindi altri 11 euro.

Verseremo al proprietario dell’immobile 334€, ricordandoci di inviargli anche la fattura della provvigione e relativa IVA.

È utile ricordare che queste nuove disposizioni si applicano in caso di contratti di locazione breve, cioè inferiori o uguali a trenta giorni.

Tante sono le attività di locazione che usufruiscono di intermediari, incluso il famosissimo Airbnb, ma non è escluso che le disposizioni possano non limitarsi al solo campo degli alloggi. Ci ritorna in mente l’esperienza di MioGarage di cui abbiamo parlato qualche giorno fa: tutto sommato per la legge si tratta pur sempre di affitti brevi.