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Il gioco di Yanukovich per la sua Ucraina

I sette anni di carcere che sono stati dati all’ex primo ministro dell’Ucraina, Yulia Tymoshenko, mettono in evidenza la difficile scelta di fronte a cui si trova il presidente Viktor Yanukovich: trasformare il suo paese in un paese dell’est o dell’ovest? Venti anni dopo che l’Ucraina ha ottenuto l’indipendenza dall’Unione Sovietica, non ha ancora fine l’esperimento con la democrazia e se egli deciderà di abbracciare i valori occidentali e di consentire la competizione politica, il suo stato prospererà?

Ma approfondire i legami con l’Europa potrebbe causare delle difficoltà economiche al paese, che è molto legato alla Russia, qualora quest’ultima decidesse di non vendere più all’Ucraina il suo gas naturale a prezzi vantaggiosi, lasciando milioni di ucraini con delle bollette del gas più elevate. Da quando è diventato presidente lo scorso anno, Yanukovich ha giocato una partita attenta, di bilanciamento, tra Mosca e Bruxelles, esercitando forti pressioni per l’adesione all’UE ma puntando al tempo stesso a rafforzare le relazioni con la Russia, che erano state rovinate dal suo predecessore, Viktor Yushchenko.

Tymoshenko, leader dell’opposizione, è stata riconosciuta colpevole di abuso d’ufficio nella firma di un contratto di fornitura di gas naturale nel 2009. È stata condannata a sette anni di carcere e al divieto di occupare posti di governo per tre anni dopo il suo rilascio. Gli Stati Uniti hanno condannato il verdetto come motivato politicamente e hanno chiesto il rilascio della Tymoshenko.  Agendo all’unisono con i paesi occidentali, la Russia ha condannato la sentenza, anche se per un motivo diverso. Il paese ha infatti detto che l’affare del gas che ha concluso la Tymoshenko era legittimo e non verrà rivisto.