La crisi di questi ultimi anni ha portato alla comparsa dei nuovi poveri. Quelli che un tempo facevano parte del ceto medio, in grado di far fronte alle necessità della vita quotidiana, ora, purtroppo, vanno ad aumentare quella fascia di persone che non riescono ad arrivare a fine mese e fanno fatica persino a soddisfare i loro bisogni primari, tra cui il cibo. Questa situazione sembra essere totalmente estranea a quella piccolissima percentuale di persone, le più ricche del pianeta, che invece riescono ad arricchirsi sempre di più, anche in questo buio periodo.
Secondo il “Bloomberg Billionaires Index”, i cento super ricchi del mondo, nonostante la crisi del debito in Europa, hanno visto crescere il proprio patrimonio, solo nel 2012, di 241 miliardi di dollari, in altre parole, più dell’intera ricchezza prodotta dall’Italia. Per avere un ulteriore termine di paragone, poco meno dell’ammontare totale del debito pubblico dell’Italia, che ha toccato negli ultimi mesi quota 2.000 miliardi di euro.
Il primo tra questi sarebbe Carlos Slim, imprenditore messicano, che con il suo impero delle telecomunicazioni, il più importante dell’America Latina, ha raggiunto un patrimonio di 75,2 miliardi di dollari, circa 13 miliardi in più del 2011. Il secondo posto va al fondatore di Microsoft, Bill Gates, con 62 miliardi di dollari. Al terzo posto troviamo il patron di Zara, Amancio Ortega Gaona, con una ricchezza pari a 22,2 miliardi di dollari. Quarto posto per Ingvar Kamprad, fondatore della catena commerciale Ikea, con i suoi 42,9 miliardi di dollari. Al ventiquattresimo posto troviamo il primo italiano, Michele Ferrero, con 22,1 miliardi di dollari.