“Roma non è la capitale dell’omofobia. Nonostante tutto, però, negli anni di Alemanno, ho visto lo sdoganamento dei piccoli gruppi dediti all’igiene del mondo. Non puoi non pensarci quando cerchi di essere una persona normale che vuole prendersi un gelato a Campo de’ fiori”. Sono queste le parole del governatore della regione Puglia, Nichi Vendola. Lui, omosessuale dichiarato si è sempre battuto per i diritti degli omosessuali che ogni giorno vengono denigrati e derisi con evidente segno di omofobia.
Vendola, leader del partito “Sinistra Ecologia e Libertà” è deciso a promuovere in Parlamento le nozze gay e difronte a spiacevoli episodi di omofobia, non le manda a dire ma si scatena con dure parole. Dopo l’episodio accaduto in un liceo, dove sono spuntate scritte intimidatorie contro uno studente gay, firmate con la croce celtica, Vendola ha detto: “Il clima di minaccia agli omosessuali mi impone di limitare gli spazi della mia vita privata. Sono costretto a gestire ogni mossa con molta prudenza. Se a Roma di sera mi viene voglia di fare due passi da solo, rinuncio. Ho fatto coming out a 18 anni in un paesino del Sud, con sofferenza e solitudine. Ma resta la paura per strada. A 54 anni mi batto ancora anche per me”.
Parole dure quelle di Vendola che hanno subito scatenato la reazione di Alemanno, che ha risposto: “Vendola offende Roma. Dall’Europride del 2011 a ogni gay pride la nostra città ha sempre garantito accoglienza e rispetto per tutti”. Poi aggiunge: “Allo studente oggetto della scritta sul muro del proprio liceo voglio esprimere la solidarietà di tutta la città. Questi episodi omofobi nel contesto scolastico sono molto pericolosi e nessuno deve rimanere in silenzio. E Roma è una città che ha sempre garantito accoglienza e rispetto per tutti”.