Era dal 1994 (dalla generazione d’oro dei Kanu, degli Okocha) che la Nigeria non si issava sul tetto continentale: ci ritorna dopo 19 anni di assenza, dopo un decennio di crisi calcistica, con una nuova generazione di talenti che promette molto in vista della prossima Confederations Cup, ma soprattutto in vista del Mondiale del 2014. Le Super Aquile si sono presentate a questa Coppa d’Africa con una squadra piena di giovani, non con i favori del pronostico (tutti a carico della Costa d’Avorio e del Ghana), ma guidati sapientemente in panchina da Stephen Keshi, capitano di quella Nigeria che solo un grande Roberto Baggio eliminò dal mondiale americano. Cresciuta di partita in partita, la Nigeria è arrivata all’appuntamento finale con tutti i favori del pronostico: a sfidarla, la cenerentola Bukina Faso, che in semifinale aveva eliminato a sorpresa il Ghana ai calci di rigore.
Partita a senso unico, con il Burkina Faso tutto arroccato dietro la linea della palla ad eccezione dell’unica punta Bancè. Al 40′ il gol che decide l’incontro: su un tiro di Moses deviato, arriva il giovanissimo Mba (uno dei tanti a giocare ancora in patria), che si inventa un sombrero in area per poi concludere al volo con un bel diagonale di sinistro, non lasciando scampo al portiere del Burkina Faso Diakite. La Nigeria rischia solo su un diagonale di Niguimbe, sul quale il portiere Enyeama si supera con un grande intervento. Per il resto, sono le Super Aquile a divorarsi più volte il gol del raddoppio nel corso del secondo tempo. Finisce 1-0, con il popolo nigeriano in festa per un successo atteso 19 anni.