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Balotelli-Milan: l’ultimo esempio del calciatore-tifoso

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Balotelli al Milan: quando il sogno diventa realtà. Perché giocare nella squadra del cuore non è da tutti. Tanti sono gli esempi nella storia del calcio in cui un giocatore è riuscito a vestire la maglia per la quale tifava da bambino. Alcune volte il “matrimonio” ha funzionato, altre no. Ma ancor di più sono i casi in cui un giocatore si è affermato nella squadra “odiata” da bambino.

Considerando i “milanisti”, leggenda narra che Franco Baresi, interista, venne scartato dall’Inter ad un provino: al suo posto presero il fratello Beppe; mentre l’altra bandiera storica rossonera, Paolo Maldini, da piccolo aveva i poster della Juve di Zoff e Cabrini. Anche Adriano Galliani si è scoperto essere juventino in gioventù: molti video lo ritraggono, negli anni ’80, seduto in tribuna dietro a Boniperti ad incitare la Vecchia Signora.

Tanti sono gli esempi anche di “interisti”: Bergomi, capitano storico dell’Inter anni ’90, da piccolo sognava le magie di Rivera, mentre Andrea Pirlo, che da piccolo scavalcava allo stadio pur di andare a vedere le partite della sua Inter, ha avuto molta più fortuna in rossonero. Gli esempi più moderni, sono quelli di Antonio Cassano (che da sempre ha confessato di essere un “ultrà” nerazzurro), di Francesco Totti (un monumento nella Roma giallorossa) e di De Rossi, nominato a furor di popolo “capitan futuro”.