Research In Motion, azienda produttrice dei noti smartphone BlackBerry, ieri ha presentato al mondo il suo nuovo sistema operativo, BlackBerry 10. Tra le novità che sono state presentate da Thorsten Heins, amministratore delegato dell’azienda canadese, anche il cambio di nome della compagnia, che d’ora in poi non sarà più nota come Research In Motion (RIM per gli amici) ma semplicemente come “BlackBerry”, ad onore del prodotto che l’ha resa famosa nel mondo.
Nel tentativo di invertire la tendenza sulla crisi che sta mettendo in ginocchio la società, Heins ha presentato ieri due device, il primo dei quali è stato un dispositivo touchscreen puro, senza tastiera fisica, con installato il nuovo sistema operativo realizzato dalla BlackBerry, ovvero il BlackBerry 10, piattaforma originariamente annunciata nel mese di ottobre 2010 che, nel corso dei mesi, ha subìto ripetuti ritardi. Durante questo periodo di attesa, la quota di mercato di BlackBerry è crollata, dal 20% di tre anni fa al 3,4% dello scorso mese di dicembre. Heins ha detto che la giornata di ieri è stata “un nuovo inizio per l’azienda. BlackBerry ha visto il passaggio alla banda larga, oltre che dall’analogico al digitale, ora abbiamo intenzione di guidare il passaggio dalla comunicazione mobile al mobile computing“.
Riuscirà il sistema operativo BlackBerry 10 a risollevare le sorti dell’azienda canadese? I commenti degli esperti del settore sono stati cauti e in generale hanno messo in evidenza come “la piattaforma Blackberry 10, che non mancherà di attirare l’interesse a breve termine da parte degli utenti, nel più ampio e lungo termine potrebbe non riuscire a battere la concorrenza di iOS e di Android“. BB10 deve affrontare una doppia sfida: da un lato essere attraente per i consumatori, che sempre più spesso usano i loro dispositivi per lavoro, dall’altro devono convincere le imprese ad investire nell’aggiornamento dei loro sistemi IT in modo che esso possa essere fatto in favore della BlackBerry. A questo proposito, BB10 promette anche di eliminare il problema di avere “due telefoni”, uno personale e uno per lavoro, dato che una tecnologia sviluppata internamente permetterà di tenere completamente separati (anche se su un unico device) documenti personali da documenti aziendali.