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Bollette del telefono a 30 giorni: si pagherà di più?

Continua la guerra tra i principali operatori di telecomunicazioni e l’Antitrust; dopo una bagarre che visto l’ottenimento delle bollette ogni 30 giorni (anziché ogni 28, come da qualche anno è usuale), adesso l’Antitrust ha preso di mira il provvedimento del rincaro del canone.

Dovendo tornare ad una fatturazione a 30 giorni, i provider telefonici avevano ben pensato di non rinunciare a lauti guadagni e applicare un aumento dell’8,6% sugli importi. Aumento a cui hanno dovuto però rinunciare per le pressioni dell’Antitrust, che segna un altro punto in tabellone.

Non ottiene invece soddisfazione Agcom, a cui il Tar del Lazio ha sospeso la delibera che prevedeva un rimborso per la tariffazione a 28 giorni consistente in giorni di utenza gratuita; la vicenda è ancora sospesa, e dovremo aspettare l’11 aprile per la decisione definitiva.

Ma quello che gli utenti si chiedono è se queste novità andranno davvero in loro favore o se gli operatori tlc riusciranno a trovare un escamotage e aumentare le tariffe. In effetti, se guardiamo le ultime offerte delle principali aziende, salta subito all’occhio il tentativo di aggirare l’ostacolo.

Aumenti in bolletta: cosa aspettarsi?

Vodafone è stata la prima ad adeguarsi. Tuttavia dal 10 giugno il canone mensile delle chiavette per tablet e pc subirà un rialzo tra 1,50 e 2€, sia per le offerte in ricaricabile che in abbonamento. Dal 10 luglio lo stesso rincaro coinvolgerà i contratti di rete fissa.

Anche Fastweb si è adeguata per le offerte già attive, mentre l’offerta commerciale subirà un aumento di 5€ sul fisso-internet. In particolare, questa somma sarà dovuta per i costi di attivazione, il contributo aggiuntivo per il modem e l’opzione ultrafibra, voci escluse dalle precedenti condizioni contrattuali.

Controversa la questione di Wind Tre, che inizierà con il canone a 30 giorni dal 5 aprile, ultimo giorno utile per l’adeguamento. Non sono previsti rialzi per il mese entrante, ma più in avanti si prevedono incrementi diversificati a seconda dell’offerta; la percentuale di maggiorazione non supererà il 5,6%.

Insomma, quasi certamente dovremo pagare qualcosa in più per i servizi internet e di telefonia, ma possiamo consolarci con le altre utenze. Ricordiamo ad esempio le offerte di uBroker e ScelgoZero che propongono sconti per le bollette di gas e corrente elettrica.