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Canone rai 2018: novità per gli over 75

Il Canone Rai è obbligatorio per tutti coloro che possiedono uno o più apparecchi televisivi e che sono intestatari di un’utenza elettrica. Dal 2016 infatti l’importo della tassa viene addebitato proprio sulla bolletta elettrica secondo il principio di presunzione di possesso. Per semplificare, si dà per scontato che chiunque abbia una televisione in casa.

Se così non fosse è possibile chiedere l’esenzione del Canone Rai, di cui abbiamo spiegato la procedura in questo articolo. Come per lo scorso anno, si pagherà una quota di 9 euro al mese da gennaio fino ad ottobre, per un totale di 90 euro.

Alcune categorie sono però autorizzate a non pagare l’imposta. Si tratta di militari, diplomatici e rivenditori e riparatori di dispositivi televisivi. Da poco però Paolo Gentiloni ha annunciato un’esenzione anche per gli over 75. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, insieme al Ministero dello Sviluppo Economico, hanno infatti emanato un decreto a tutela degli anziani con oltre 75 anni di età che abbiano un reddito fino a 8.000€.

Un innalzamento di soglia, da quella iniziale di 6.713,98 euro. Alle circa 115.000 famiglie esenti, se ne aggiungono altre 232.571 beneficiarie. Il premier ha commentato dicendo che “Il sostegno alle fasce più deboli della popolazione rappresenta un valore imprescindibile per il servizio pubblico radiotelevisivo”.

Attenzione alle truffe

Come spiegato nell’articolo che abbiamo linkato riguardo le modalità per chiedere l’esenzione, vogliamo sottolineare la necessità di far domanda solo ed esclusivamente tramite uno dei canali dell’Agenzia delle Entrate.

Su internet infatti circolano non poche truffe. Consigliamo di diffidare da qualunque portale vi richieda informazioni e dati sensibili proponendosi come intermediari tra voi e l’Agenzia delle Entrate. Spesso questi finti servizi sono infatti a pagamento, e la fraudolenza alla carta di credito è dietro l’angolo.

Rimanendo in tema di esenzione fiscale, val la pena precisa che quella che viene spedita all’Agenzia è un’autocertificazione. Ciò significa che non bisogna presentare alcuna documentazione attestante la veridicità di quanto dichiarato, e del resto sarebbe impossibile produrne una. Non bisogna però prendere alla leggera una dichiarazione falsa, che farebbe sì risparmiare 90 euro l’anno ma rischiare molto di più. Si tratta infatti del reato di falsa attestazione, punito con reclusione da uno a sei anni.