È stato approvato al Senato, all’interno del Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio, il Concorso per Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA): in via ufficiale sono quindi stati trovati i fondi per l’assunzione di 1.700 figure professionali, come riferisce la ministra Valeria Fedeli.
Numeri più alti del previsto ma forse prevedibili, dal momento che circa il 20% delle scuole italiane non hanno un DSGA, ma le sue funzioni sono espletate da un assistente amministrativo con incarico straordinario e specifico. Le posizioni vacanti sono attualmente superiori alle 1.500 unità.
Dopo le news sul concorso INPS e sul concorso per cancellieri presso i tribunali, ancora una buona notizia per i giovani in cerca di un’occupazione nella pubblica amministrazione.
Il DSGA è la figura di più alta responsabilità all’interno della scuola dopo il dirigente scolastico. Si occupa dell’organizzazione dei servizi amministrativo-contabili formalizzandone gli atti e coordina il personale ATA; può inoltre svolgere incarichi ispettivi e di formazione nei confronti del personale. Il contratto prevede una retribuzione mensile base di 1.853,23€ cui vanno aggiunte indennità, retribuzioni accessori e anzianità, per un monte settimanale di 36 ore.
Bando direttori amministrativi: requisiti e prove
Per partecipare al concorso occorrerà aver conseguito laurea in giurisprudenza, economia, scienze politiche, amministrative o sociali. È prevista una deroga per gli assistenti amministrativi che abbiano maturato almeno 36 mesi di lavoro negli ultimi 8 anni come DSGA e non in possesso di laurea, ma non si sa ancora se avranno una quota di posti riservata.
Il concorso consterà di tre prove. La prima sarà pre-selettiva, verosimilmente un quiz di 100 domande a risposta chiusa.
Superata questa fase si accederà alla prima vera prova scritta, che verterà su organizzazione della Repubblica e organizzazione del sistema dell’istruzione, diritto amministrativo, contabilità di Stato e diritto pubblico.