Renato Brunetta, capogruppo alla Camera per il Popolo delle Libertà, è sempre stato vittima della satira per quel che riguarda la sua “non altezza” e a ironizzare su questo punto è anche lui, Dario Fo, lo straordinario attore e regista di teatro. “Brunetta che giura da ministro? La prima cosa che faccio è cercare un seggiolino per poterlo mettere a livello, all’altezza della situazione. Oppure meglio una scaletta, così se la regola da sé”.
Con queste parole Dario Fo, intervistato a La Zanzara su Radio 24, commenta sulla vicenda totoministri in corso proprio in questi giorni per scegliere i nuovi ministri del governo Letta. Non risparmia l’ironia anche su Schifani che dice: “ Schifani? Il cognome è onomatopeico, dentro il suo nome c’è già tutto, il rifiuto e il senso di angoscia e di repulsione per queste persone”. Le parole di Fo hanno subito fatto il giro del Paese e scatenato la rabbia e l’indignazione di molti. Mara Carfagna sul suo account twitter ha, infatti, scritto: “ Le parole di Dario Fo dedicate a Renato Brunetta non gli fanno onore. L’insulto non è satira ma volgarità”.
Dello stesso avviso è Fabrizio Cicchitto che accusa Fo di “razzismo antropologico”. Di parole ben più dure è stato Angelino Alfano che ha sottolineato come le parole del grande Fo offendano irrimediabilmente lo stesso Fo, al sua storia e la sua professionalità. “Le sue parole svelano l’ignoranza di chi ricorre alle offese personali per sentirsi realizzato e per soddisfare il proprio malsano egocentrismo. Ci vergogniamo per lui” ha concluso Alfano.