La “legge bavaglio“, così è stata ridefinita dalla stampa italiana e in alcuni casi anche all’estero, consente a personalità certe o meno, di chiedere l’eliminazione di contenuti da un sito internet o blog, senza alcuna motivazione stabilita, questo permette quindi di fare pulizia riguardo a tante verità scomode che il nostro paese vive ma di cui in tv o sui giornali non si parla oggettivamente. La questione ha ovviamente già invaso tutti i principali social network dove è partita la solita catena che mette in guardia il popolo di internet dal sottostare ad una legge ingiusta simile a quella attuata da paesi in cui è in vigore la dittatura, o monarchia se preferite. Uno scenario simile a quello visto nei paesi del sud est asiatico dove esprimere la propria opinione è un lusso riservato a pochi eletti, su scala nazionale o addirittura internazionale. Il decreto che verrà analizzato in questi giorni sarà portato in parlamento per essere messo al vaglio delle due camere, molti si appellano al buon senso dei politici che ci rappresentano, altri invece sperano nello stop da parte di Napolitano, l’importante è che in nessun modo questa legge entri in vigore.