Falso allarme a Roma, il somalo ricoverato al Policlinico Umberto I per un sospetto caso di ebola, in realtà, non è contagiato. La paura per questa malattia che da diversi mesi si sta diffondendo a macchia d’olio è sempre costante, anche perché difficilmente lascia scampo se non presa in tempo (e anche se presa in tempo è altamente mortale).
Possibile crisi epilettica
Secondo una nota diramata dalla Regione Lazio, il giovane somalo, le cui iniziali sono K.D., non è affetto da alcuna patologia trasmissibile. Soffre invece di crisi epilettica. Lo stesso discorso vale anche per un altro extracomunitario del Mali, che è stato ricoverato ieri (12 ottobre).
Il giovane somalo perdeva sangue dal naso
L’epitassi, ovvero il sanguinamento dal naso, è stato quello che ha fatto scattare l’allarme. Flavio Tuzi, Segretario Generale del sindacato di Polizia, ha detto che “il giovane somalo perdeva sangue dal naso, presentava febbre alta e convulsioni, inoltre si è accasciato al suolo in maniera improvvisa”. Il ragazzo pare si sia sentito male di fronte allo sportello della sala profughi ed è stato chiamato subito il 118, che è giunto sul posto dopo una ventina di minuti di difficoltà organizzative.
A Roma aumentano i centri di accoglienza
Secondo le ultime novità in arrivo dalla capitale, stanno aumentando i centri di accoglienza, che solo negli ultimi mesi sono saliti da 13 a 57. Purtroppo, manca ancora un serio piano di sicurezza nazionale per fronteggiare il rischio ebola.