Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim Cisl, ha resi noti a Torino i dati sulla produzione del terzo trimestre. L’obiettivo era quello di garantire la piena occupazione entro la fine del 2018 degli oltre 56.000 lavoratori in Italia di Fca; obiettivo che, riconosce Uliano, “pur essendo molto vicino, difficilmente verrà raggiunto”.
La piena occupazione era stata più volte paventata dall’amministratore delegato Sergio Marchionne, l’ultima volta nel giugno scorso.
Il segretario chiede comunque di proseguire con gli investimenti, dal momento che “Siamo lontani dai periodi bui del 2014 quando il 40% dei lavoratori usava gli ammortizzatori sociali, mentre oggi la percentuale è dell’8%”. Ciò che determina la mancata realizzazione della promessa è, secondo Uliano, l’assenza di alcune tessere: il lancio della vettura premium a Pomigliano, quello del secondo modello a Mirafiori, la cassa integrazione a Melfi.
I dati di FCA di questo terzo trimestre sono comunque incoraggianti: l’incremento è del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2016, e a guidare l’azienda sono Cassino e Mirafiori con Stelvio e suv Levante, che bilanciano il periodo buio di Melfi. Qui è stata chiesta la cassa ordinaria anche sulle linee della Jeep Renegade e della Fiat 500X. È stato anche ricordato che FCA ha assunto più di 3.000 lavoratori nel biennio 2014-2016.
Altro elemento positivo riguarda gli ammortizzatori sociali: il numero dei lavoratori coinvolti in queste misure è stato passato da 6.400 a 2.900, e le ore di cassa integrazione sono state ridotte da circa 32 milioni, dato del 2013, a 2,9 milioni nel primo semestre del 2017. I lavoratori storici che abbiano accumulato più di 42 anni e 10 mesi di lavoro potranno però ricorrere alla Naspi, che abbiamo illustrato qui, senza attendere i tempi (che si preannunciano lunghi) della piena occupazione.
Cresce, infine, il segmento medio-alto, passando negli ultimi cinque anni dal 20% al 67%. Queste percentuali rendono evidente che è questo il comparto trainante, e che FCA continuerà a dirottare qui investimenti, ricerca e sviluppo. Lo stesso segretario generale Fim Cisl Marco Bentivogli ha esternato che “per centrare il quadro della piena occupazione del prossimo anno, servono nuove produzioni premium” e continua ribadendo l’importanza di questo segmento: “senza nuove produzioni il traguardo previsto per fine 2018 rischia di non essere raggiunto”.