Fukushima, due anni dopo. Sarebbe rassicurante pensare che il peggior disastro nucleare del mondo dopo Chernobyl sia stato contenuto, ma la realtà è che uno sguardo all’interno della centrale nucleare suggerisce il contrario. Secondo quanto si apprende dal sito della BBC, Rupert Wingfield-Hayes ha scritto di aver fatto parte di un gruppo di persone che ha visitato la centrale nel corso della scorsa settimana, la seconda volta che dei giornalisti televisivi stranieri sono stati ammessi dopo il disastro dell’11 marzo 2011. Le cose che si sono viste nel giro, durato due ore, sono state poco rassicuranti.
La prima tappa è stata l’edificio del reattore numero quattro, potenzialmente il più preoccupante. All’interno dell’edificio in frantumi più di 1.500 barre di combustibile esaurito sono ancora alloggiate all’interno di una piscina di raffreddamento, ancora altamente radioattive. Circa 3.000 lavoratori stanno ancora cercando di ripulire il sito e lavorano per portare fuori le barre di combustibile. L’operazione non verrà tuttavia conclusa prima della fine dell’anno, poi ci vorranno altri due anni per completare altre cose da fare in seguito. Tepco, la società che gestisce l’impianto, ha detto che l’edificio è ormai abbastanza forte da resistere ad altri disastri, anche se degli appaltatori che hanno lavorato all’interno di edificio quattro hanno riferito che la struttura è ancora estremamente fragile.
Il reattore numero quattro è solo la punta di un iceberg radioattivo. A duecento metri di distanza si è visto chiaramente l’acciaio contorto e arrugginito del reattore dell’edificio numero tre. Due anni dopo il disastro è ancora praticamente intatta a causa delle alte radiazioni che non permettono a nessun lavoratore di poter arrivare troppo vicino.
Un altro problema enorme è l’acqua contaminata, per decine di migliaia di tonnellate. L’acqua contaminata e non può essere pompata in mare e Tepco sta costruendo degli enormi serbatoi per immagazzinarla. La vista di Fukushima ora include centinaia di serbatoi di acqua, ma la perdita è così grave che si deve costruire un nuovo serbatoio ogni due o tre giorni ed entro due anni non ci sarà più spazio.
Sarebbe facile per un outsider criticare la gestione del lavoro che si sta facendo a Fukushima: perché non si lavora più velocemente? La verità è che nessuno sa cosa fare, dato che nessuno ha mai affrontato una situazione simile prima. Takeshi Takahashi, che gestisce i lavori, e le 3.000 persone che lavorano con lui, si stanno muovendo in un territorio completamente inesplorato. Secondo la maggior parte degli osservatori, stanno facendo in ogni caso facendo bene. La portata del compito è ardua e ci vorrano decenni prima che qualcuno possa veramente dire che il disastro di Fukushima è stato risolto.
Via | www.bbc.co.uk