Dopo il caso che vede coinvolta l’impresa per i danni provocati all’ambiente, questa volta l’Ilva è sotto i riflettori per un bruttissimo incidente costato la vita ad un ragazzo di 29 anni.
L’operaio, Claudio Marsella, originario di Oria in provincia di Brindisi, era a lavoro nel reparto Movinento Ferroviario dove, svolgeva la mansione di aggancio della motrice ai vagoni. Probabilmente il locomotore che usava per tale operazione si è ribaltato, schiacciando il corpo del giovane. Gli operatori del pronto soccorso sono subito intervenuti sul posto ma per l’operaio non c’è stato nulla da fare ed è deceduto subito dopo il trasporto in ospedale.
Era dal 2008 che nello stabilimento non avveniva un così grave incidente. Il Tribunale di Taranto ha, comunque, aperto un’inchiesta sull’accaduto e il locomotore, utilizzato dal ragazzo, è stato posto sotto sequestro. La direzione aziendale dell’Ilva ha espresso la vicinanza ai parenti della vittima e in segno di cordoglio ha deciso di sospendere le attività del primo turno. Anche la Fim, Fiom e Uilm insieme alle rappresentanze sindacali dello stabilimento hanno espresso il loro cordoglio attraverso uno sciopero immediato. Questo terminerà alle 7 di domani mattina.
Il sindaco di Taranto, Ignazio Stefano, venuto a conoscenza dell’accaduto, ha espresso in una nota: “Ancora una volta Taranto piange la perdita di un lavoratore; una maggiore sicurezza sul lavoro, è senza dubbio la sfida che la modernità deve vincere, nella speranza di non dover più pagare tributi di vite umane, perché lavoro, sicurezza e salute possano coesistere”. Anche Nichi Vendola, presidente della regione Puglia, ha espresso la sua vicinanza ai familiari della vittima, sottolineando ancora una volta come i lavoratori siano posti ai margini della sicurezza.
Questa tragedia fa salire ora a 45 le vittime morte sul lavoro nello stabilimento tarantino dell’Ilva. Per l’azienda in sé, un incidente che capita in un momento decisamente negativo, dato che da diverso tempo si sta parlando di chiusura.