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La Cina lancia in orbita la sua stazione spaziale Tiangong-1

Il lancio da parte della Cina del suo primo modulo di laboratorio spaziale è un passo avanti per questo paese nei settori della scienza, dell’economia e della politica. Il lancio del Tiangong-1 ha infatti aperto la strada, per il paese orientale, alla possibilità di gestire una stazione permanente spaziale sin dal 2020, diventando così il terzo paese al mondo a farlo. Solo due sono al momento i paesi che hanno delle stazioni spaziali, ovvero gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. Tiangong-1 è decollato alle 21:16 ora di Pechino, durante la giornata di ieri, in una zona desertica nord-occidentale del paese. L’arrivo è previsto entro circa dieci anni.

Il modulo pesa 8,5 tonnellate e ha una lunghezza di 10,4 metri, per un diametro massimo di 3,35 metri. Shenzhou-9 e Shenzhou-10 dovranno poi andare ad unirsi, a distanza di due anni, alla stazione spaziale base. Ma prima la Cina punta al lancio di Tiangong-2 e di Tiangong-3, la cui cosa mette in evidenza che, quello cinese, è un programma profondamente pianificato e ben finanziato. Il paese ha infatti trovato dei cervelli e delle mani in grado di rendere il compito di andare nello spazio una cosa fattibile.

Il progetto cinese permetterebbe ora alla ricerca scientifica internazionale e alla comunità di ingegneria di condurre degli esperimenti sempre più audaci, come delle ricerche nel campo della geografia, dell’astronomia e delle bio-tecnologie. Tutto ciò porterà ad avere dei risultati decisamente migliori rispetto a quelli che si avrebbero studiando queste cose direttamente dalla superficie terrestre. Ora non resta che vedere come si evolverà in futuro la situazione Cina e progetto spaziale.