Dopo vari tentativi, il team americano è riuscito a sintetizzare in laboratorio, a partire da un composto chiamato benzoboroxole, o BzBe, un polimero sintetico analogo alle lectine in grado di produrre i medesimi effetti sul virus dell’Hiv. Al fine di limitare le brutte sorprese, i ricercatori hanno voluto testare l’attività anti-HIV della lectine sintetica in presenza di fruttosio, uno zucchero presente nel liquido seminale, che avrebbe potuto compromettere l’attività dei farmaci a base di lectina. Tuttavia è stato dimostrato che l’attività antivirale di tali composti è stata completamente conservata anche in presenza di fruttosio.
Seppure sia presto per cantar vittoria, soddisfatto, il dottor Patrick F. Kiser afferma che «Le caratteristiche di un microbicida anti-Hiv ideale dovrebbero essere potenza, ampio spettro, inibizione selettiva, possibilità di essere prodotto in grandi quantità e biocompatibilita e questo composto sembra possederle tutte, andando a rappresentare uno strumento potenzialmente accessibile per prevenire la trasmissione sessuale in quelle regioni in cui l’Hiv è pandemico»