Mentre la scelta del nuovo governo e del nuovo capo dello Stato procede, anche se non senza problemi, l’economia italiana ancora una volta mostra il suo lato negativo. Il consiglio dei ministri ha approvato il Documento di economia e finanza per l’anno in corso. Dal documento si evince che l’indebitamento netto si aggira intorno al 3% nel 2013 e il rapporto tra debito pubblico e Prodotto Interno lordo è previsto in calo al 3% nel 2014 a al 2% nel 2015.
Secondo la previsione il debito pubblico potrebbe dare segni di calo già a partire dal 2014, arrivando all’117,3% nel 2017. Il premier uscente Mario Monti in conferenza stampa con il ministro Grilli ha detto: “ Speriamo che a maggio l’Italia esca dalla lista dei paesi con problemi finanziari ed entri nella lista dei paesi virtuosi”. Nel documento è illustrato, inoltre, l’excursus della crisi che ha colpito il nostro Paese. Si legge infatti: “ La recessione, in Italia, è iniziata nella seconda metà del 2011 e si è protratta per tutto il 2012. Nella media dell’anno il Pil si è ridotto del 2,4%”.
A fronte di ciò, Monti lancia un appello ai partiti che si contengono il posto di comando: “ Si evocano inversioni di rotta e iniezioni di denaro per far fronte alla congiuntura: a nostro giudizio bisogna invece tenere alta la guardia della disciplina delle finanze anche nei prossimi anni, altrimenti si rischia di far ripiombare il Paese in una crisi anche peggiore”.