Partono da questo mese le nuove tabelle pubblicate dall’Inps per aggiornare l’importo mensile degli assegni per il nucleo familiare, che saranno in vigore fino al 30 giugno del prossimo anno: ecco le principali novità su questi interventi e le informazioni sui requisiti per beneficiare dell’agevolazione.
Dallo scorso primo luglio sono ufficialmente entrate in vigore le nuove tabelle per la gestione e la definizione degli assegni per il nucleo familiare preparate come di consueto dall’Inps, che saranno valide per i prossimi dodici mesi: come comunicato dall’istituto previdenziale nazionale, l’aggiornamento si è reso necessario per rispondere alle rivalutazioni dell’Istat e per adeguare i nuovi limiti di reddito da considerare per individuare l’importo spettante, che viene erogato tramite datore di lavoro in busta paga.
L’Inps aggiorna le tabelle per gli assegni familiari
Nello specifico, come sottolineato anche da FissoVariabile, piattaforma online specializzata in informazioni finanziarie, le nuove tabelle per gli assegni familiari sono contenute in una circolare dell’Inps (la n. 87 del 18 maggio 2017), che definisce l’importo mensile e i requisiti per aver diritto dell’agevolazione, come composizione del nucleo familiare e reddito della famiglia, che scatta a partire dalla busta paga di questo mese di luglio.
Come funziona il sistema
È bene poi ricordare che la domanda per ricevere gli assegni al nucleo familiare va presentata ogni anno utilizzando il modello specifico messo a disposizione dall’Inps e vale 365 giorni, ovvero dal primo luglio dell’anno di presentazione al 30 giugno dell’anno successivo. I lavoratori dipendenti devono presentare la richiesta direttamente al datore di lavoro, mentre è l’Inps il canale di riferimento per le altre categorie, ovvero addetti ai servizi domestici, operai agricoli, lavoratori iscritti alla gestione separata, e ancora pensionati o coloro che beneficiano di trattamenti previdenziali.
Il meccanismo dell’assegno
Inoltre, nei casi in cui si presenti una variazione del reddito o della composizione del nucleo familiare durante l’anno di validità della richiesta degli assegni bisogna provvedere a comunicare entro 30 giorni i termini di questo cambiamento attraverso informativa all’Inps o al datore di lavoro.
L’aggiornamento delle tabelle
Per quanto riguarda gli aspetti pratici, l’importo degli assegni viene stabilito di anno in anno in base alle tabelle pubblicate dall’Inps e dipende da alcuni parametri come il reddito del nucleo familiare (calcolato sommando i redditi dei componenti nell’anno solare precedente a quello dell’anno della richiesta), il numero dei componenti del nucleo stesso (per favorire le famiglie monogenitoriali e chi ha soggetti disabili a carico) e l’incidenza dell’inflazione; pertanto, l’importo degli assegni familiari si basa sulle fasce di reddito stabilite dall’Inps e viene ridotto quando si supera la fascia di appartenenza.
Gli esempi pratici
Altrettanto importante è rispettare i prerequisiti di base per la richiesta dell’assegno familiare: il capofamiglia, infatti, deve essere un lavoratore dipendente o un pensionato da lavoro dipendente, con un nucleo composto da almeno due persone. Parlando in termini “numerici”, l’importo complessivo mensile dell’assegno di cui possono beneficiare nuclei familiari con entrambi i genitori e almeno un figlio minore in cui non siano presenti componenti inabili è di 137,50 euro per una famiglia con 3 componenti e reddito inferiore a 14 mila euro, mentre sale a 258,33 euro se la famiglia è composta da quattro persone.
Quali famiglie sono tutelate
Gli importi degli assegni mensili sono simili nel caso di nuclei familiari con un solo genitore, perché questo assegno viene riservato anche a questa tipologia di famiglia. Prevista l’erogazione anche per nuclei familiari con un componente inabile, con tabelle specifiche, così come tra i beneficiari, ci sono anche i nuclei senza figli, in particolari condizioni.