Su circa 7000 professionisti attivi in tutto il Paese pendono oltre 2000 denunce che li rendono sempre più spesso protagonisti di cause civili per presunti errori medici, diagnostici o terapeutici. Nonostante l’80 % delle cause finisce poi per decadere, fare l’ortopedico diventa sempre più complicato e pericoloso. Per monitorare la situazione e tenerla d’occhio, già da giugno del 2010 la Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT) ha stipulato un protocollo d’intesa con l’Osservatorio Medico Legale (OrME) , associazione nata nel 2007 da una collaborazione tra il Tribunale di Roma, l’università romana di Tor Vergata e l’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Roma per analizzare le sentenze in ambito di responsabilità professionale medica del Tribunale della Capitale. “Il nostro obiettivo è avviare un’analisi seria e approfondita delle sentenze che riguardano ortopedici e traumatologi […], Questo ci consentirà di individuare eventuali criticità e ipotizzare se è possibile una prevenzione efficace: riteniamo infatti che prevenire l’errore professionale, e quindi il danno al paziente, sia l’unico mezzo davvero efficace a ridurre il contenzioso” afferma Umberto Tarantino, coordinatore del progetto.
I dati raccolti sono incoraggianti soprattutto a rincuorare quei pazienti spaventati dalla possibilità di avere a che fare con un medico incompetente; l’errore medico infatti non è così frequente e sono pochi i casi in cui c’è una condanna del professionista. Forse non tutto è perduto.