Buone nuove per chi durante la sua esperienza lavorativa ha svolto un lavoro usurante.
Sulla Gazzetta Ufficiale sono state infatti pubblicate le linee guida varate dal Decreto del Ministero del Lavoro riguardo la semplificazione della documentazione da produrre per provare di aver svolto un lavoro usurante, e poter accedere quindi alla pensione anticipata.
Potranno beneficiare delle nuove norme tutti coloro che hanno stipulato un contratto lavorativo a partire dall’11 gennaio 2008, presentando qualsiasi documento che attesti la natura usurante dell’attività svolta. Nella fattispecie, la normativa riguarda i lavori svolti in galleria, cava o miniera; nei cassoni ad aria compressa, ad alte temperature, le attività di lavorazione del vetro cavo o dell’asportazione dell’amianto, lavori svolti dai palombari, lavori eseguiti in spazi angusti e tutte le altre attività descritte dal D.M. n° 2 del 19/05/1999.
Potranno beneficiare delle pratiche di semplificazione tutti coloro che hanno svolto un lavoro dipendente per almeno sette degli ultimi dieci anni o metà della propria storia lavorativa.
Invariata la documentazione per lavoratori pre-2008, notturni e pubblici
Per chi ha sottoscritto un contratto di lavoro usurante prima del 2008 rimane invece tutto invariato in termini di documentazione. Gli afferenti a questa categoria dovranno infatti presentare almeno un documento fra libro unico del Lavoro, libretto di lavoro, libro di matricola; comunicazione al centro per l’impiego di assunzione, variazione o cessazione del rapporto lavorativo, documento attestante il ruolo di equipaggio.
Non cambia nulla neanche per i lavoratori notturni, che dovranno presentare almeno il contratto di lavoro ed il prospetto paga indicante tutte le maggiorazioni salaraiali di cui si è beneficiato durante i turni di lavoro notturni.
Agli assunti nel settore pubblico sarà richiesta una certificazione rilasciata dall’Ente per cui hanno svolto attività certificante la natura usurante del lavoro, che dovrà comprendere anche l’ammontare di quanto percepito.
Se si rispettano i criteri, sarà possibile fare domanda di pensione anticipata già a partire da quest’anno a patto che si abbia un’età anagrafica non inferiore ai 61 anni e 7 mesi e che si siano versati almeno 35 anni di contributi.
Una nota positiva in seno all’aspro dibattito che da mesi divide associazioni di categoria, enti ed organi politici.