Tanti uomini, ad una certa età, hanno a che fare con una problematica piuttosto diffusa, ovvero la prostata ingrossata. Si tratta di una condizione medica che, però, non ha una derivazione cancerosa e che si caratterizza sostanzialmente per comportare un incremento di volume della ghiandola prostatica.
Questa particolare condizione è conosciuta anche come ipertrofia prostatica benigna, oppure con il nome di adenoma prostatico. In base alle teorie più conosciute e diffuse, la prostata ingrossata dovrebbe essere strettamente legata al processo di invecchiamento umano, così come alle varie modifiche a livello ormonale che intervengono proprio con il trascorrere degli anni.
È facile notare come la prostata ingrossata possa portare a delle problematiche di carattere urinario, come ad esempio la disuria oppure può provocare anche dolore e bruciore nel corso della minzione. Nella maggior parte dei casi, per poter diagnosticare la prostata ingrossata è molto importante che vengano effettuati alcuni esami specifici, come il dosaggio del PSA, l’esame delle urine e l’esplorazione digitale del retto della prostata. Il trattamento cambia in relazione al livello di gravità che caratterizza i sintomi che sono emersi sul paziente: ci sono terapie farmacologiche, come ad esempio quella con Prostatricum su cui si possono avere maggiori informazioni su Prostatricumopinioni.it, ma anche interventi chirurgici, che possono avere un grado di invasività più o meno importante.
Quali sono le cause che portano alla prostata ingrossata
La prostata ingrossata si può considerare una condizione che è strettamente legata all’incremento del quantitativo di cellule della medesima ghiandola prostatica. Un aumento significativo che è strettamente legato a una proliferazione, che ha carattere evidentemente benigno: di conseguenza, è importante sottolineare come le cellule non vanno a infiltrare i tessuti che si trovano tutt’intorno, come invece succede nel caso fosse presente un tumore di natura maligna.
Basti pensare come, quando è in condizioni normali, la prostata presenta delle dimensioni che ricordano quelle di una castagna. I pazienti che sono colpiti da questa particolare condizione medica, invece, possono notare come le dimensioni della ghiandola prostatica praticamente raddoppiano e, in alcuni casi, la prostata può assumere dimensioni anche tre volte maggiori della normalità. È bene sottolineare un aspetto che, se inteso male, può certamente indurre a preoccupazione e ansia: la crescita del volume della prostata si verifica in maniera completamente graduale.
Per il momento non sono state ancora scoperte le cause che hanno portato alla crescita della prostata per colpa di una proliferazione benigna di cellule. Ad ogni modo, in relazione anche a diverse evidenze scientifiche che sono state rilevate con il passare del tempo, la medicina sostiene come l’aumento delle dimensioni sia legato essenzialmente all’invecchiamento, così come alle modifiche a livello ormonale connesse a tale processo.
Le possibili complicazioni e sintomi
La ghiandola prostatica che aumenta di dimensioni può comportare, spesso e volentieri, problematiche a livello urinario. Ovvero, in tanti pazienti, i sintomi principali sono rappresentati da una notevole difficoltà a urinare, meglio conosciuta come disuria, a un notevole bruciore nel corso della minzione, a una necessità di minzione molto frequente.
Tra le altre situazioni che possono scaturire da un ingrossamento della ghiandola prostatica troviamo sicuramente la necessità di urinare avvertita nel corso delle ore notturne, oltre ad una particolare sensazione che è legata al fatto di sentire una sorta di svuotamento incompleto della vescica. Il mitto è, nella maggior parte dei casi, molto debole oppure ha un flusso intermittente.
Come mai tutti questi sintomi? La spiegazione è molto semplice, dal momento che l’aumento delle dimensioni che va a colpire la ghiandola prostatica porta a una vera propria attività di compressione sull’uretra maschile. C’è da dire, però, come tale condizione medica non sempre provoca dei sintomi. Nel momento in cui è asintomatica, infatti, non comporta alcun tipo di problematica piuttosto che di disturbo di rilievo.