La sterlina è crollata dopo la decisione del Brexit da parte del popolo britannico. Con una percentuale di favorevoli all’uscita dall’UE di poco inferiore al 52%, il Regno Unito ha deciso di fare la storia e uscire dall’Unione Europea. I mercati, che davano invece per scontato un “remain”, ne sono stati spiazzati, e si vede.
La sterlina e le azioni sono scese, crollate, mentre le valute rifugio sicuro (come lo yen) sono salite nelle prime ore di trading di oggi. Alle 5:30 ora di Londra, le 6:30 in Italia, 350 delle 382 aree di conteggio erano state dichiarate, e il ‘Leave’ stava vincendo. Questo ha scatenato una carneficina sui mercati valutari, dove la sterlina inglese è crollata del 9%, a $ 1,3525, un record mai visto nella storia moderna, dopo aver in precedenza allungato al massimo da un anno contro il dollaro, a 1,5022. Nel frattempo, i futures FTSE 100 sono crollati del 7% e negli Stati Uniti i futures sugli indici di borsa sono scesi del 2%.
Un euro spaventato ha girato la coda per toccare 1,0997 contro il dollaro, in calo di oltre il 3%, sui timori che un ‘Brexit’ potrebbe mettere in pericolo il futuro della zona euro.
Lo yen ha recuperato le perdite iniziali per stare a 104.70 contro il dollaro, trascinando il Nikkei giapponese in calo dell’8%. A Hong Kong, l’indice Hang Seng ha aperto al ribasso dello 0,36%, mentre lo Shanghai Composite Index della Cina è sceso dello 0,17%. L’oro, altro classico bene rifugio in tempi di incertezza, è salito del 5,6% a 1,331.9 l’oncia.
Le commodities sono oscillate dato che il ‘Brexit’ è visto come una grave minaccia per la crescita globale. Durante la notte, le azioni degli Stati Uniti hanno chiuso ad un valore più alto dato che gli investitori puntavano al “remain” da parte del Regno Unito. Il Dow Jones Industrial Average era salito di 230 punti, o l’1,3%, per finire a 18.011. L’indice S & P 500 aveva guadagnato 28 punti, o l’1,3%, per chiudere a 2.113. L’indice composito Nasdaq era salito di 77 punti, o lo 1,6%, per chiudere a 4.910.