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Rimborso risparmiatori banche fallite: via a 50 mln

Nella manovra della Legge di Bilancio 2018 è stato previsto un Fondo di Ristoro a risarcimento, leggiamo “edi risparmiatori che hanno subito un danno ingiusto, non altrimenti risarcito o indennizzato, in violazione degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza”,

L’emendamento è già stato depositato in Commissione, e riguarda 25 milioni di euro per il 2018 e altrettanti per il 2019. Per il decreto attuativo dovremo attendere massimo 120 giorni dall’entrata in vigore della legge, cioè entro aprile 2018.

 

Le banche coinvolte sono  la Popolare di Vicenza, CariFe, CariChieti, Banca Marche, Banca Etruria e Veneto Banca, ma secondo Codacons si tratterebbe di “un’elemosina ridicola”; i 25 milioni di euro previsti per il 2018 sono solo poco più della metà dei 44 miliardi persi negli ultimi 15 anni dai risparmiatori italiani a causa delle crisi bancarie.

Non solo: rimane il mistero sul finanziamento. In breve, ci si potrebbe ritrovare ad chiedere alla collettività un ulteriore sforzo economico per sostenere la spesa, così che i risparmiatori si troverebbero doppiamente beffati, dovendo praticamente auto-finanziare il loro rimborso.

In realtà il ddl specifica che 12 milioni del 2018 e 25 del 2019 proverranno dal fondo dormienti introdotto da Tremonti nel 2006, e i rimanenti 13 milioni per l’anno venturo arriveranno dalla Gestione Speciale del Fondo Nazionale di Garanzia.

Rimborso banche fallite: a chi spetta

Per ottenere la quota del fondo di ristoro occorrerà provare di aver subìto un danno ingiusto per misselling dei bond emessi dalle banche, e quindi poter esibire una sentenza passata in giudicato o dall’arbitro.

Il sottosegretario al Mef, Pier Paolo Baretta, puntualizza che ulteriori criteri saranno resi noti in seguito tramite apposito decreto.

Intanto però ci sono già 3.600 persone pronte a costituirsi parte civile contro Veneto Banca, risparmiatori che si sentono frodati dall’essere stati persuasi a comprare le azioni dell’istituto, titoli che in brevissimo tempo sono arrivati a valere zero.

Certo è che, criteri a parte, occorrerà stabilire anche le modalità di rimborso e chiarire quanto prima come e da dove verranno le risorse necessarie per risarcire le tante famiglie tradite. Federconsumatori del Friuli Venezia-Giulia e del Veneto sottolineano, come già fatto da Condacons, l’esiguità del fondo; la proposta è quella di chiedere un’integrazione alle banche e ai Non Performing Loans (NPL).