L’Europa manda in orbita il primo sistema satellitare completamente autonomo, questo evento segna una svolta epocale per la commissione europea che prova a scalfire il dominio americano con la tecnologia Gps, entrata di diritto nelle case di tutti grazie a vari terminali che ne fanno uso quotidianamente. L’Europa intende quindi dimostrare che è possibile strutturare una propria rete satellitare stabile ed autonoma al 100%, questa operazione è stata possibile grazie alla nave spaziale Soyuz, prodotto russo che per la prima volta spicca il volo verso il cielo da una base europea dopo il crollo dell’URSS.
Il progetto dovrebbe portare nelle casse della commissione europea circa 70 milioni di euro all’anno, i suoi servizi però saranno per la maggior parte dei casi gratuiti, questo implica che la volontà di offrire un servizio alternativo al Gps tradizionale era ormai indispensabile. Stando agli ultimi calcoli, in previsione nei prossimi 20 anni dovrebbe arrivare un fatturato di circa 90 miliardi, una somma considerevole per i gestori del sistema che potranno ridistribuire i guadagni in attività altrettanto valide e si spera gratuite. Tra le ultime caratteristiche per il momento note sappiamo che la rete di geoposizionamento dovrebbe contare su almeno 30 satelliti nella prima fase, un numero notevole che riuscirà a soddisfare le esigenze della popolazione del vecchio continente, comunque sia il fenomeno in continua espansione potrebbe ridimensionare le aspettative fino al 2014, data in cui entrerà in funzione il sistema di satelliti. Ultimo dato riguardo ai costi vede la spesa di 1 miliardo di euro all’anno per manutenzione ed aggiornamento, questi fondi spesi saranno però ampiamente ripagati dai vari contratti stipulati.