Da qualche tempo si sta parlando delle speciali stampanti 3D in grado di riprodurre qualsiasi cosa prodotta dall’uomo, ma il suo uso potrebbe essere ancora più utile e importante. Infatti queste stampanti di ultima generazione potrebbero addirittura riprodurre, in un futuro non troppo lontano, anche parti del corpo, secondo la capacità di produrre oggetti in modellazione tridimensionale. È proprio questa la notizia, le stampanti 3D potrebbero arrivare a produrre organi umani, arrivando a toccare l’apice del connubio tra scienza e tecnologia.
Al progetto stanno lavorando, fra gli altri, anche i ricercatori dell’Università scozzese di Herit-Watt, i quali sarebbero già riusciti a stampare cellule staminali embrionali. Il processo di stampa avviene attraverso un getto di inchiostro particolare, il bioinchiostro, una sostanza formata da cellule staminali e terreno di coltura, che da, quindi, la possibilità di stampare cellule vitali. Il risultato, spiegano i ricercatori, è formato da goccioline di dimensioni uniformi, con una concentrazione tale da permettere alle cellule di unirsi e formare degli sferoidi.
Tecnologia avanzata, certo, e di ultima generazione, ma non è la prima volta che si parla di stampa cellulare, infatti, esperimenti di questo genere sono stati già condotti in passato per la sintesi del midollo osseo e della pelle. Il processo di replicazione delle cellule staminale è però non facile. Qualora, infatti, non venissero trattate con la dovuta accortezza, le cellule potrebbero rischiare di perdere la loro capacità di differenziarsi. Proprio per questo motivo i ricercatori scozzesi utilizzano stampanti con valvole specializzate, in grado di regolare e controllare la velocità con cui le cellule vengono rilasciare.