Il valore dei Bitcoin è leggermente in calo nelle ultime ore, ma potrebbe essere presto per dichiarare che la bolla è scoppiata. Si tratterebbe, secondo alcuni, di un calo fisiologico dovuto alla decisione, del governo cinese, di dichiarare illegali le ICO (Initial Coin Offering), ovvero l’offerta fondi iniziale in Bitcoin.
Così facendo, la Cina – che ha una forte influenza economica essendo molto grande – ha assestato un piccolo colpo al valore di questi ultimi giorni dei Bitcoin, pur non rendendo del tutto illegale l’uso della criptovaluta sul suo territorio.
Il prezzo dei Bitcoin è sceso da un picco di circa 4.150 € toccato il 2 settembre, ad un valore di circa 3.500 euro oggi, ma anche se si guarda al grafico, potrebbe non esserci granché da preoccuparsi, poiché sembra un semplice ritracciamento.
A dare conferma di questa visione è anche Valeria Portale, direttrice del Tavolo di lavoro su Blockchain & Distributed Ledger presso il Politecnico di Milano (Osservatori Digital Innovation): secondo la donna, la causa del crollo recente delle quotazioni sarebbe da imputare proprio al governo cinese che commenta così la caduta del valore della criptovaluta dopo la messa al bando delle Ico.
Effettivamente, da sempre alcuni governi e banche hanno guardato con sospetto a questa moneta, che ha il vantaggio di non essere centralizzata, pertanto non sotto il diretto controllo di alcun istituto in particolare.
In conclusione: il Bitcoin non sembra ancora destinato a scoppiare, ma c’è ovviamente da tenere sempre presente che comprare criptovalute è sempre un rischio, perché si può guadagnare tantissimo, ma anche perdere altrettanto tanto.