Edizione di domenica 24 Novembre 2024 | Home - Redazione - Disclaimer - Cookie Policy e Privacy Policy

Rimborso bond banche venete: quali speranze per i piccoli risparmiatori

La scorsa estate è stata quella del fallimento di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, salvate in extremis dallo Stato e dall’intervento di Intesa San Paolo.

Il Governo ha promesso a quei risparmiatori che avevano acquistato i bond prima del 25 giugno che i loro investimenti non sarebbero andati in fumo, ma ad oggi l’unica cosa certa è che non ci sono abbastanza fondi per rimborsare tutti. O peggio, i fondi ci sono ma sono riservati innanzitutto agli investitori senior, che sicuramente hanno meno bisogno di liquidità rispetto ai piccoli contribuenti.

Ad oggi, fra gli acquirenti junior, sono sicuri di rientrare nel piano di ristoro solo coloro che hanno acquistato i titoli entro il 2014 (un po’ come è successo per il caso Banca Etruria), ma solo se i titoli sono stati acquistati allo sportello.

Bond banche venete: come riottenere il denaro

Se non si rientra in questa esigua fetta di aventi diritto, le strade da percorrere sono due, ed entrambe richiedono vie legali.

La prima è quella di richiedere un indennizzo forfettario in class action. Tramite approvazione del Tribunale di Vicenza, questo verrà pagato per l’80% dallo Stato e per il restante 20% da Intesa San Paolo.

La seconda via è quella di ricorrere all’arbitrato ANAC della Consob; soluzione che rispetto alla precedente presenta almeno un grosso vantaggio ed un grossissimo svantaggio. Il vantaggio sta nel fatto che qualora si vinca la causa il risparmiatore potrà riottenere tutto il maltolto più eventuali interessi. L’altra faccia della medaglia sta nel carattere dell’impresa, che potrà essere solo ed esclusivamente individuale. Pertanto anche tutte le spese legali saranno a carico del singolo risparmiatore.

Una terza alternativa sarebbe quella di armarsi di buona lena e attendere gli sviluppi della vicenda, che a questo punto verranno quasi sicuramente rimandati alla prossima legislatura. L’ennesima beffa che segue al danno, soprattutto nell’anno in cui gli italiani hanno battuto ogni record di richiesta di accesso al credito.