Dopo lungo dibattere, sembra diventare finalmente realtà lo stop al pagamento delle bollette ogni 28 giorni, che per i contribuenti corrispondevano a 13 mensilità anziché 12 ogni anno.
Lo ha stabilito la Commissione bilancio del Senato dopo aver approvato il decreto PD che sollevava la problematica. Lo stop vale, si legge nella nota, per “imprese telefoniche, televisive e per servizi di comunicazione elettronica“. Restano esclusi i fornitori di luce e gas, in quanto si tratta di servizi che vengono calcolati sul consumo e non in maniera forfettaria.
Bollette a 28 giorni e altri sgravi: tutte le novità
Secondo quello che leggeremo nel testo finale della manovra, gli operatori avranno 120 giorni per adeguarsi alla normativa, pena il pagamento di multe salatissime.
Quello di una fatturazione più corretta non è l’unico intervento che il Governo sta apportando in questi giorni in tema di sgravi. I terremotati del centro Italia, ad esempio, saranno esentati dal pagare le rate dei mutui fino al 31 dicembre 2020, e sempre a loro è diretto il cosiddetto decreto “nonna Peppina“.
La vecchina (95 anni) era salita agli onori delle cronache per essere stata sfrattata dalla casetta di legno costruitale dai figli a seguito del sisma che l’anno scorso ha devastato il centro Italia. Le ragioni? Mancavano le licenze edilizie. Il nuovo emendamento governativo prevede ora che le abitazioni costruite dal 2016 ad oggi in “edilizia libera” non vengano più rimosse finché non verrà assegnata una nuova sistemazione ai terremotati.
In materia di nuove tasse, si conta poi l’estensione del credito di imposta anche alle testate online (proposta del M5S), mentre una buona notizia arriva (una volta tanto) anche per gli studenti universitari. Sale infatti il numero dei fuori sede aventi diritto a contributi sull’affitto per un valore massimo di 2.633€. Dall’anno prossimo rientreranno nella categoria anche coloro che studiano ad almeno 100km dall’indirizzo di residenza, mentre per chi vive in zone di montagna la distanza si accorcia a 50km.
Infine, una novità sull’onda delle recenti dichiarazioni della Ministra Fedeli: i minori di 14 anni potranno infatti uscire da scuola solo se preventivamente autorizzati dai genitori. Valgono, nella fattispecie, anche i momenti di salita, discesa e attesa del bus.