Edizione di martedì 19 Marzo 2024 | Home - Redazione - Disclaimer - Cookie Policy e Privacy Policy

Ecobonus 2018: le possibili novità

Se esiste un provvedimento governativo che negli ultimi anni ha visto il riscontro favorevole di tutte le forze politiche e sociali, questo sicuramente è quello dell’Ecobonus. Ed in vista del varo della prossima legge di bilancio, prevista entro la fine dell’anno, oltre a quelle sulla pensione già fortemente caldeggiate dai sindacati si prevedono alcune modifiche proprio a questa serie di incentivi, che hanno già aiutato molti contribuenti.

Innanzitutto, pare oramai certo che l’Ecobonus verrà prorogato anche nel 2018; manca solo l’ufficialità. Ma probabilmente si tratterà di una versione 2.0 migliorata e più comprensiva, che potrà tornare utile ad un numero maggiore di cittadini rispetto a quella proposta nel 2017.

Diverse sono le proposte sul tavolo del legislatore, atte a migliorare l’Ecobonus. La più importante riguarderebbe un aspetto della vita di tutti i giorni, ovvero la possibilità di erogare maggiori finanziamenti a chi progetta una ristrutturazione condominiale che elimini le barriere architettoniche, o che quantomeno migliori ai disabili l’accesso all’edificio.

Uno dei punti più “caldi” sia della vecchia normativa che di quella a venire, riguarda le ristrutturazioni in leasing. Vista la complessità (soprattutto burocratica) della messa in opera di queste ristrutturazioni, e la conseguente difficoltà ad accedere al bonus casa previsto dalla normativa, è forse il caso di fare chiarezza una volta per tutte su questa particolare situazione.

Chi ristruttura in leasing può accedere ai finanziamenti previsti dall’Ecobonus, purché vengano rispettate almeno tre condizioni:

  1. La società di leasing dovrà presentare come unica documentazione quella che attesta la conclusione dei lavori. All’interno di questa dovrà essere esplicitamente espresso il costo sostenuto per l’opera di riqualificazione energetica, e su questo costo andrà applicato l’incentivo;
  2. La presentazione della rimanente documentazione è a carico del contribuente, ovvero di colui che beneficia de facto dell’Ecobonus;
  3. Applicandosi a questo tipo di ristrutturazione le norme che regolano il diritto d’impresa, il contribuente non è obbligato a pagare a mezzo bonifico.

Questa è la situazione ad ottobre 2017. L’imminente varo della legge di stabilità chiarirà una volta per tutte se la versione 2018 delle detrazioni per l’ecosostenibilità costituirà davvero un passo avanti rispetto all’attuale versione o se risulterà in un nulla di fatto.