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Proroga rottamazione cartelle: spostata la scadenza

Income tax can't be treated like a game

È arrivato dalla Camera il voto di fiducia sulla proroga per il pagamento della rottamazione relativo alla terza rata: il limite di oggi 30 novembre è stato infatti spostato al 7 dicembre.

Una decisione a favore dei contribuenti, che potranno anche recuperare le precedenti cartelle di luglio e settembre scorso, ormai tecnicamente scadute ma recuperabili per regolare la propria posizione con il Fisco. Aderendo, si pagano solo i tributi non versati e si è esenti da sanzioni e interessi di mora.

Un caso più unico che raro. Certo, ricordiamo che anche lo Spesometro era stato posticipato (e per ben due volte), ma in questo caso la proroga sarà postuma, giacché si attende la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Ricordiamo che le scadenze per il prossimo anno sono fissate nei mesi di luglio e settembre, e il termine ultimo per presentare la domanda è il 15 maggio 2018.

Rottamazione cartelle: tutti gli sconti

Potrà partecipare alla definizione agevolata anche chi non aveva presentato la domanda, chi non è stato compreso nel piano di dilazione  e chi non ha pagato le precedenti cartelle entro i termini di scadenza.

Sono in pratica da considerarsi potenziali beneficiari della maxi rottamazione tutti i contribuenti con cartelle affidate ad Equitalia e alla nuova Agenzia delle Entrate e Riscossione che si riferiscono al periodo dal 1 gennaio 2000 fino al 30 settembre 2017.

Il primo pagamento del 2018 è stato inoltre slittato da aprile a luglio, e i frontalieri potranno sanare i capitali tenuti all’estero versando un mini scudo forfettario del  3%.

Una novità interessante riguarda la possibilità per i Comuni di aderire alla fase di rottamazione bis; in questo caso sarà possibile fare oggetto di condono anche multe e tasse di competenza dell’Ente.

Si tratta insomma di quello che potrebbe essere definito un condono totale che copre ben (quasi) 17 anni di obblighi tributari non assolti da parte di non pochi contribuenti.

In tal modo si spera di “far cassa”, incentivando con la sanatoria il pagamento delle tasse da parte del più alto numero di cittadini possibile, e risanare l’enorme gap tributario contro cui il Fisco deve prendere provvedimenti. Si stima che con questa manovra entreranno nelle casse dello Stato circa 209 milioni di euro.